sabato

pag. 2 IL FASCISMO

le leggi razziali

Un decalogo che a settant’anni di distanza mantiene inalterata la sua diabolica consistenza:

--- 1) Le razze umane esistono;
--- 2) Esistono grandi razze e piccole razze;
--- 3) concetto di razza è concetto puramente biologico;
--- 4) La popolazione dell’Italia attuale è di origine ariana e la sua civiltà è ariana;
--- 5) È una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici;
--- 6) Esiste ormai una pura “razza italiana”;
--- 7) È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti;
---8) È necessario fare una netta distinzione tra i mediterranei d’Europa (occidentali) da una parte, gli orientali e gli africani dall’altra;
---9) Gli ebrei non appartengono alla razza italiana;
---10) I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo.



-------------- ----------- --------- Il 6 ottobre dello stesso anno venne promulgata dal Gran Consiglio del Fascismo, la Carta della Razza che poneva le nefaste basi legislative della campagna antisemita.

Il 10 novembre seguente il Consiglio dei Ministri traduceva infine la Carta in una vera e propria legislazione approvata dal parlamento e sottoscritta da Vittorio Emanuele III.

Il Regio decreto- legge del 17 novembre completò l’orribile operazione riassumendo in 29 articoli il nuovo status giuridico degli ebrei che fino a quel momento avevano contribuito nel campo della letteratura, delle arti liberali, delle scienze a far grande il nostro Paese.


Nello specifico, 11 Regio-decreto prevedeva il divieto di matrimoni misti, l’identificazione dell’appartenenza alla razza ebraica, i divieti imposti agli ebrei (per esempio quello di non poter avere «alle proprie dipendenze in qualità di domestici cittadini italiani di razza ariana»), il divieto per le Amministrazioni pubbliche civili e militari di avere personale ebreo.

La campagna antiebraica, purtroppo, trovò fin dall’inizio ligi sostenitori e addirittura si inasprì nel periodo della Repubblica Sociale Italiana quando la guerra civile sconvolse il nostro Paese minando perfino i rapporti tra fratelli, parenti, amici.

ottobre 1943 si scatenò anche in Italia la violenza nazista:
un sabato di diluvio, quasi una tregenda, in otto ore e mezzo, dalle cinque e trenta del mattino alle due del pomeriggio, un gruppo di SS rastrellarono il Ghetto di Roma, deportando verso il campo di sterminio di Auschwitz più di mille ebrei, uomini, donne, bambini.


La pubblicazione delle Leggi Razziali, la loro applicazione, l’inasprimento del trattamento degli ebrei durante i mesi della guerra e poi della Rsi, fino alla sottomissione irresponsabile alla diabolica macchina di sterminio nazista con le deportazioni, non possono che dimostrare, al di là degli iniziali accomodamenti e strategie di nascondimento, una precisa volontà antisemita del regime fascista che oggi è assolutamente impossibile giustificare o tentare di nascondere. Più in generale l’applicazione delle leggi razziali fu permessa da un generale ottundimento degli italiani che in buona parte, per quieto vivere, non si esposero troppo a favore degli ebrei, salvo figure e istituzioni di grande valore morale e spirituale.

In seguito, il fallimento parziale della campagna razzista che, pur mietendo migliaia di vittime, non raggiunse mai la follia di quella nazista, permise addirittura a quella parte di cittadinanza ignava, la cosiddetta zona grigia, di costituirsi “un comodo alibi — come scrive Renzo De Felice nella sua “Breve storia del fascismo” - dietro cui nascondere il proprio opportunismo e tacitare eventuali rimorsi di coscienza”.
E questo se vogliamo è la cosa più grave: primo, la dimenticanza dei fatti, secondo, la rimozione della colpa.
OGGI CON MOSTRE E DISCUSSIONI SI TENTA DI METTERE A FUOCO LA TRAGEDIA ITALIANA PER TENTARE DI RICOSTRUIRE QUALCHE TASSELLO DELLA MEMORIA COLLETTIVA DOPO DECENNI DI RIMOZIONE : una memoria collettiva che non è stato possibile, per motivi ideologici, tenere viva e preservare per alcuni decenni ma che ora è estremamente importante mantenere viva nella coscenza italiana per comprendere i processi che hanno condotto a quella aberrazione.
Politica interna fascista

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Politica estera

Nella politica interna, Mussolini effettuò importanti cambiamenti.
Il capo del governo veniva nominato direttamente dal re e non più dalla camera.
I deputati, che formavano la camera, non erano più eletti dal popolo, ma venivano Nominati dai sindacati fascisti, scelti dal Gran Consiglio del Fascismo e poi votati dal popolo, ma senza alcuna libertà di scelta.
A rafforzare il governo e lo Stato, contribuirono istituzioni come il Gran Consiglio e la Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale.
Nel 1927, per risolvere la questione sociale, fu emanata la "carta del lavoro" e creato un nuovo organo di Stato: le "Corporazioni" (1934), che avevano il compito di unire gli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori, per il bene della nazione.
Favorì l'agricoltura e l'industria, e per aumentare la forza della milizia attuò una politica demografica introducendo la tassa sui celibi e aumentando il salario alle famiglie più numerose.


L’espansionismo imperialistico, il bellicismo e l’aggressività costituiscono i caratteri salienti del dna fascista e pertanto ne caratterizzano la politica estera.
Negli anni Venti, tuttavia, il fascismo si limita alla propaganda verbale con la richiesta di revisione dei trattati di pace, sia perché la situazione internazionale è relativamente calma, sia perché il regime, e Mussolini in prima persona, hanno bisogno di consolidare la propria immagine a livello internazionale.
Per questo motivo Mussolini segue una linea prudente e conciliante verso le nazioni occidentali.

Anche se, fin dal 1923, quando il duce ordina l'occupazione dell'isola di Corfù, è chiaro che uno dei principali obiettivi del fascismo è quello di scardinare gli assetti europei usciti dal trattato di Versailles.


In Europa il fascismo tiene una linea di larvata ostilità nei confronti della Francia che ospita molti antifascisti mentre si avvale della tradizionale amicizia britannica e del nuovo sostegno finanziario americano.
Un netto cambiamento di rotta si verifica a cavallo tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, in concomitanza con l’ascesa al potere di Hitler in Germania e l’accentuarsi delle tensioni in Europa.


Tra fascismo e nazismo non sono subito rose e fiori.
Quando nel 1934 Hitler tenta di invadere l'Austria, Mussolini manda delle divisioni al confine che obbligano il fuhrer a ritornare indietro.
L’espansione coloniale in Africa e la penetrazione diplomatico-militare nell’area balcanica costituiscono due obiettivi tradizionali della politica estera italiana.
Il 3 ottobre 1935 Mussolini dichiara guerra all’Etiopia, dando così il via a quell’opera di destabilizzazione del quadro internazionale che culminerà nella seconda guerra mondiale e che vedrà l’Italia impegnata al fianco della Germania nazista.
La campagna d’Africa, che si conclude nel maggio 1936 con l’occupazione di Addis Abeba e la proclamazione dell’Impero, segna anche la fine della politica di buon vicinato tra l’Italia e le democrazie europee e della politica del "peso determinante", cioè dell’equidistanza tra Inghilterra-Francia e Germania.


Il patto d'acciaio con Hitler


Prima della conquista d'Etiopia i rapporti tra Mussolini e Hitler non sono buonissimi, ma a partire dal '36 con la conseguente frattura con le potenze occidentali e con la Società delle Nazioni, il fascismo si lega in modo sempre più stretto alla Germania.

Ecco le tappe dell'alleanza tra fascismo e nazismo.
- 25 novembre 1936 Formazione dell'asse Roma-Berlino-Tokyo.

In questo modo le tre potenze si legano in un rapporto di alleanza privilegiata.

Nello stesso anno vengono mandate truppe italo-tedesche in appoggio alle truppe del generale Francisco Franco contro il governo repubblicano nella guerra civile spagnola.

1937 Patto Anticomintern fra Italia, Germania e Giappone in funzione antirussa ed anticomunista.
1938 Promulgazione delle legge razziali da parte del governo italiano.
22 maggio 1939 Firma del Patto d'Acciaio che impegna il fascismo in un'alleanza militare con il nazismo e ne segna il definitivo destino comune.

Mussolini pensa di approfittare del sostegno della Germania per allargare il dominio dell'Italia nel Mediterraneo così quando nel 1938 le truppe di Hitler invadono l'Austria, l'Italia questa volta non si oppone.

L'anno dopo, in compenso, occupa l'Albania (7 aprile 1939).

Ma a me, ovviamente all'epoca, non interessava affatto la politica fascista eho solo qualche ricordo vago di quel periodo.
Per tentare un poco di ricostruire quello che succedeva in quel periodo e le conseguenze che la situazione aveva anche sulla nostra vicenda familiare devo rifarmi a documenti che trovo su internet.
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ERO UNA BIMBA DI POCHI ANNI E I VERI PRIMI RICORDI, IN GENERE, APPARTENGONO AGLI ULTIMI MESI DI GUERRA E NON AL VENTENNIO FASCISTA.


Posso anche dire in tutta sincerità che, essendo nata nel trentasette, non sono mai stata colpita da quella follia collettiva che porto' tutti gli italiani, chi più chi meno, ad subire il fascino malefico di quel dittatore e del suo consimile tedesco
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PERO' LE LORO FACCE DI BRONZO.. la propaganda a loro dedicata e da loro così ben sfruttata, forse per la prima volta nella storia, mi sono rimaste impresse: una propaganda ossessiva e a tutto campo, che riusciva a dominare la vita pubblica, ma anche ad influenzare e modificare quella privata, smorzando sul nascere qualunque resistenza,(con la forza di immagini, manifesti, documentari, storie più o meno inventate) fu qualche cosa di innovativo, furbesco, precedentemente mai tentato e, forse, ancora oggi insuperato.
L' uso continuo esasperato di simboli, di frasi fatte altisonanti, di richiami ad un passato glorioso, utilizzato senza alcun criticismo, sono ancora nella memoria mia e di tutti quelli che hanno vissuto in quell'epoca.



CERTO ERAVAMO TUTTI MOLTO PIU' INGENUI, MENO SMALIZIATI E LA CIVILTA' DELLE IMMAGINI ERA ANCORA IN FIERI.

IL CULTO DELLA PERSONA.... DEL CAPO ASSOLUTO... DEL " DUX " ....COME DI UN ESSERE SUPERIORE E IMMARCESCIBILE, A CUI ERA SEMPRE DOVUTO RISPETTO E OBBEDIENZA CIECA ED ASSOLUTA .... SONO SONO ANCORA TESTIMONIATI DA TANTISIME MEMORABILIA CHE SI POSSONO FACILMENTE TROVARE NELLE PAGINE IN RETE.



L' IMMAGINE DI MUSSOLINI ERA DIVENTATA UNA PRESENZA OSSESSIVA, CHE SERVIVA NON POCO A STIMOLARE I RELATIVAMENTE TIEPIDI SENTIMENTI PATRIOTTICI DEGLI ITALIANI DEL TEMPO, PER CUI SI PENSO' DI FARNE UN USO MASSIVO E SPUDORATO CHE, PURTROPPO SERVI' EGREGIAMENTE A CONDIZIONARE UN INTERO POPOLO.



OGGI, SECONDO ME, NON HA SENSO TENTARE DI DECIDERE CHI SUBIVA O MENO IL FASCINO DEL FASCISMO:
GLI ITALIANI DI ALLORA VENIVANO CONDIZIONATI SIN DALLA PIU' TENERA ETA'.



Su libri, quaderni, su diari scolastici delle elementari, su tutti gli oggetti più comuni, era sempre presente un richiamo al capo di quel partito unico ed alle sue benemerenze vere o presunte.....


Aquile imperiali e fasci littori troneggiavano su palazzi, monumenti,tombini, frontali e perfino sulle targhette dei numeri delle tante villette pescaresi, ed io ricordo molto bene il rumore degli scalpellini che, una certa mattina, quando fini' la guerra, si dettero da fare a Pescara per eliminare ad uno ad uno tutti i fasci littori dalle mattonelle che indicavano i numeri civici delle case.


Devo dire che io, nata nel millenovecentotrentasette, sono stata solamente testimone della fine del fascismo e che, fortunatamente, la guerra non ha toccato i miei affetti più cari , ma non fu così per molti abruzzesi e anche per tanti altri italiani.

Tanti troppi vengono coinvolti e condizionati da una guerra:
tante sfortunate persone perdono la vita oppure una volta tornati a casa , alla fine dei conflitti con ferite nel corpo e nello spirito,restano come .....marchiati per sempre.





Quello che posso ricordare, oggi, dei miei primissimi anni, riguarda solamente una bambina felice e senza pensieri che giocava, su una bellissima spiaggia , facendo il bagnetto in una vaschetta di gomma, ridendo e schizzando acqua con le manine grassottelle e strillando di rabbia quando la toglievano di lì, per asciugarla.

Ricordo anche le ore passate china sul bagnasciuga a fare "pirulicchi", a tentare di costruire castelli circondati da fossati e laghetti, a decorare con telline e conchiglie queste mie invenzioni insieme a tanti altri bambini felici.



La spiaggia a quel tempo non era ancora stata resa pericolosa dalla presenza di casematte e mine anti sbarco......

Non avvertivamo stando lì.......ne il rombo dei cannoni ....ne dei motori di aerei.



Non vedevano soldati che partivano per andare a morire al fronte: la guerra era lontana e non sconvolgeva ancora le nostre vite.

LA SPIAGGIA DI PESCARA ERA SOLAMENTE UN MERAVIGLIOSO CAMPO DA GIOCO DESTINATO AI BAMBINI E AL DIVERTIMENTO.
Era un mondo da favola e sembrava dovesse restare così in eterno.
....e invece no!!! LA GUERRA ERA LI' DIETRO L'ANGOLO, PRONTA A DISTRUGGERE TUTTO.


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Adesso, a più anni di sessanta anni dalla guerra , vorrei provare a mettere, nero su bianco, alcuni miei ricordi, alcune mie esperienze di quel tempo, così come sono rimaste impresse nella mia mente di bambina.

Vorrei tentare di rimettere insieme memorie un po' confuse, ma non completamente dimenticate, impressioni, sentimenti, e anche cercare di rivedere con gli occhi dell'immaginazione i luoghi conosciuti tanto tempo fa e mai più rivisti.

Certo il periodo bellico mi ha lasciato anche tanti ricordi paurosi o tristi che adesso provero' a mettere a poco a poco sulla carta...

....anzi no! non sulla carta.....sono una "nonna sprint": non usero' affatto la carta !

Li mettero' direttamente su queste pagine virtuali!



Gli avvenimenti della seconda guerra mondiale, comunque, saranno per sempre legati alla mia infanzia, dato che hanno lasciato dei segni marginalmente anche dei segni sulla mia vita, abbiamo comunque assistito a bombardamenti, occupazioni e vissuto il trauma dello sfollamento e tutte queste esperienze infantili in qualche modo hanno concorso a formare il mio carattere , la mia coscienza " civile" tra virgolette e il mio modo attuale di pensare e di rapportarmi con la politica e con gli altri cittadini di questo paese.


Qui su queste pagine tentero' di ricostruire scene, luoghi e persone, che mi sono state al fianco per un attimo o per molto tempo, e lo faro' partendo dalla mia infanzia.

Ma mi limitero' a seguire il fluire dei ricordi, cosi' come si presenteranno alla mia mente, senza ordine di tempo, nè di luoghi.

Devo dire che non è la prima volta che provo a scrivere qualcosa: ho tentato di raccontare, altre volte, qualche esperienza che mi ha lasciato un ricordo piacevole o anche, soltanto che mi ha dato da pensare.
Rimettere insieme le memorie del nostro passato può essere una impresa molto gratificante, in alcuni momenti, ma a volte, piuttosto ardua...e questo indipendentemente dalle proprie capacità letterarie.
Perchè bisogna tirare fuori anche sentimenti intimi, connessi con la propria vita privata, per la quale in genere si nutre una sorta di pudore difensivo.
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In verità, avevo già provato a scrivere tempo addietro, ma, dopo un poco, mi sono stancata e, dopo un poco, ho smesso.
Scrivere è un " very time-consuming job " e, mi sembra che soltanto in età matura si riesce ad estraniarsi completamente dalle necessarie ed impellenti, attività quotidiane per meditare sul passato più o meno recente
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Piccolo Riassunto di Guerra






All'inizio degli anni '30 in Italia, la dittatura Fascista si era ormai stabilizzata ed era fondata su radici abbastanza solide.

I bambini, così come tutto il resto della popolazione, erano inquadrati in organizzazioni di partito, ogni opposizione era stroncata sul nascere, la stampa
era profondamente asservita al fascismo.
L'Italia insomma si era abituata al regime, tanto da osannarne il suo leader Mussolini.
Gia' dal mese di settembre del 1939 fino al maggio dell’anno seguente, si era svolta quella che venne definita “Finta Guerra” o “Guerra Lampo”.
Dopo l’attacco alla Polonia, la Germania spostò le proprie truppe verso ovest.

Il 17 settembre del 1939 l’Armata Rossa lanciò un attacco da est, in accordo con il Patto Molotov-Ribbentrop.


Mentre la Francia era mobilitata lungo il
proprio confine, attentamente difeso lungo la Linea Maginot, l’Inghilterra mandò un corpo di spedizione nelle terre francesi.


Il 30 novembre del 1939 l’Unione Sovietica occupò la Finlandia: fu l’inizio della cosiddetta Guerra d’Inverno, conclusasi nel marzo del 1940.
L’Unione Sovietica ottenne alcuni territori finlandesi.


Il 9 aprile del 1940 i tedeschi invasero Norvegia e Danimarca.


Il 10 maggio dello stesso anno attaccarono anche i Paesi Bassi ed il Belgio.
In seguito, passando per la Foresta delle Ardenne ed aggirando la Linea Maginot, diedero inizio Alla “ Battaglia di Francia ”.


Con la sua celebre tattica della blitzkrieg (guerra lampo), la Germania ottenne la vittoria.

Il 10 giugno l’Italia dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna, mantenendosi comunque sulla difensiva. L’Inghilterra evacuò da Dunkerque, mentre il nuovo Governo francese del maresciallo Philippe Petain il 22 giugno firmò la Pace.




La Germania rimase in possesso di Parigi, del Nord e dell’intera costa altlantica; la Francia centro-meridionale preservò il suo stato di indipendenza con le sue colonie.

Nel giugno del 1940 l’Unione Sovietica conquistò Lituania, Lettonia ed Estonia.


I tedeschi diedero inizio ad una serie di bombardamenti strategici, a cui i britannici diedero l’appellativo di “The Blitz”.
La Battaglia d’Inghilterra, svoltasi tra il 10 luglio ed il 31 ottobre del 1940, non portò ad i risultati agognati.
All’inizio la Luftwaffe bombardò i centri di controllo della Royal Air Force, tattica che si trasformò poi nel mero bombardamento terroristico di Londra.
Le fabbriche inglesi produssero moltissimi aerei.
Nel tentativo di sottomettere la Gran Bretagna, i tedeschi attuarono un blocco navale durante la Battaglia dell’Atlantico, famosa soprattutto per i famigerati U-Boot.

Il 28 ottobre del 1940, Benito Mussolini convinse l’Italia
ad invadere la Grecia, partendo dalle basi in Albania.
Nonostante l’inferiorità numerica, le forze greche riuscirono a respingere gli invasori, costringendo Mussolini a richiedere l’aiuto tedesco.
I caduti italiani furono oltre 13.000.
La vittoria conseguita sull'Italia con la Battaglia di Capo Matapan non evitò alla Mediterranean Fleet le gravi perdite durante l’evacuazione della Grecia.
Il sommergibile tedesco U311 colò a picco ed andarono perdute anche la Valiant e la Queen Elizabeth, la portaerei Ark Royal, l’incrociatore pesante York, gli incrociatori Gloucester, Calcutta, Neptune, Fiji e diversi cacciatorpediniere ed unità minori.
Silurata da aerei italiani, anche la corazzata Nelson subì gravi danni, come le portaerei Illustrious e la Formidable, pesantemente danneggiate dai bombardamenti tedeschi.
Il 7 dicembre del 1941 il Giappone bombardò il porto di Pearl Harbor con un atttacco a sorpresa.
Furono distrutte ed affondate gran parte delle navi americane.
Il giorno seguente gli Stati Uniti non esitarono ad entrare in guerra contro il Giappone ed i suoi alleati.
Il Giappone invase Singapore, Birmania e Nuova Guinea, in modo rapido e violento.
L’aviazione della Marina Imperiale nipponica riuscì anche ad annientare la “Forza Z”, una squadra navale britannica formata dalla corazzata Prince of Wales e dall’incrociatore da battaglia Repulse.
Durante la primavera del 1942, la Germania sferrò nuovi attacchi, ma non si dimostrò in grado di scegliere tra un'azione diretta a Mosca e la cattura dei pozzi petroliferi del Caucaso.
Nel mese di febbraio dell'anno seguente, quel che rimaneva dell’esercito tedesco si arrese a Stalingrado.
L 'offensiva tedesca lanciata durante la grande Battaglia di Kursk, nel 1943, non ebbe successo: i russi riuscirono ad attuare un perfetto contrattacco, riuscendo a recuperare il terreno perduto.
Dopo un'ulteriore perdita subito dalla Germania in Tunisia, gli Alleati dal Nordafrica diedero inizio all’invasione della Sicilia, con l’Operazione Husky (1943), e dell’Italia continentale.
Il 25 luglio Mussolini venne destituito: il suo posto fu preso dal Maresciallo Pietro Badoglio.
L’Italia si arrese, l’armistizio fu reso pubblico l’8 settembre.
Il 20 febbraio del 1944 gli Stati Uniti occuparono l’Isola di Eniwetok ed iniziarono a bombardare le fabbriche di velivoli tedeschi.
Intanto, sul Fronte Orientale le forze tedesche erano logorate dall’offensiva sovietica.
Con l’Operazione Overlord gli Alleati invasero la Francia settentrionale, liberando Belgio, Olanda e gran parte delle terre francesi.
Conquistarono Roma ed il resto dell’Italia Centrale, finché entrarono in Germania.
Un ruolo determinante nel cambiamento dello scenario mondiale è da attribuire a quello che era stato eletto come nuovo Presidente degli Stati Uniti, Harry S. Truman, soprattutto in virtù della sua tolleranza dimostrata verso l’URSS.

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GLI ANNI DAL 1939 IN POI


La seconda fase della guerra civile in Europa : i pazzi all'attacco

-------------------------------------------------------------------------------- 19 Gennaio. La Camera dei deputati viene sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni. Cade l'ultimo velo che si frapponeva alla identificazione tra stato e partito.
Febbraio. Vengono ritirati dal commercio i libri di autori ebrei e antifascisti, nell'ambito della cosiddetta "bonifica culturale".
28 Marzo. Il fascismo celebra la vittoria del generale Francisco Franco nella guerra di Spagna.
6 Aprile. L'esercito dello stato italiano invade l'Albania.
12 Aprile. Una assemblea di notabili albanesi offre la corona di Albania a Vittorio Emanuele III.
22 Maggio. Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop a nome dei rispettivi stati siglano il cosiddetto "patto d'acciaio".
L'alleanza prevede l'intervento delle parti in caso di un conflitto che veda coinvolto l'alleato (senza specificare se aggressivo o difensivo), la consultazione su avvenimenti internazionali che riguardino i contraenti, il non avanzare richieste di armistizio o di pace separata. Tutti questi impegni verranno disattesi.
31 Maggio. L'Accademia dei Lincei perde la sua autonomia ed è incorporata nell'Accademia d'Italia. 15 Giugno. Cercando di compiere una 'pulizia etnica' indolore, lo stato italiano magnanimamente concede agli abitanti di cultura tedesca che vivono in Alto Adige, che sono stati italianizzati, di trasferirsi in Germania con tutti i loro beni a patto che il trasferimento avvenga entro tre anni.
23 Giugno. Eugenio Curiel, giovane scienziato padovano, esponente del partito comunista, è arrestato dall'Ovra a Trieste.
23 Agosto. Joachim von Ribbentrop e Viaceslav Molotov a nome dello stato nazional socialista tedesco e dello stato comunista dell'unione sovietica siglano un patto di non aggressione che comprende un protocollo segreto per la spartizione della Polonia e per la definizione delle rispettive zone di influenza (il Baltico, la Moldavia).

Il patto conferma ancora una volta l'omogeneità strutturale dei due regimi, entrambi basati sullo statismo imperialista. La successiva invasione della Russia da parte dell'esercito tedesco non sarà altro che il tentativo di uno dei due contraenti di concludere la partita fra gli stati con una vittoria totale.
1 Settembre. L'esercito tedesco invade la Polonia. Il governo italiano non interviene a fianco dell'alleato nonostante l'assurdo e criminale impegno preso con la stipula del patto d'acciaio.
3 Settembre. Gran Bretagna e Francia rispondono all'aggressione tedesca dichiarando guerra alla Germania.
Ottobre. Viene varata una imposta ordinaria sui patrimoni per rastrellare risorse in vista delle prossime avventure militari.
1 Novembre. La settimana lavorativa viene riportata a 48 ore.
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1940 3 Gennaio. Viene istituita l'IGE (Imposta Generale sull'Entrata) che colpisce tutte le cessioni di beni e servizi.
Costituirà per lo stato, per oltre 30 anni (quindi ben oltre la fine del fascismo), la fonte maggiore di gettito fiscale. 9 Aprile. L'esercito tedesco invade la Norvegia e la Danimarca.
Il governo tedesco informa quello italiano solo dopo l'avvio dell'invasione, quindi senza rispettare gli impegni presi con la firma del patto d'acciaio.
10 Maggio. L'esercito tedesco invade Belgio, Olanda, Lussemburgo e dilaga in Francia aggirando le difese francesi (linea Maginot). Il governo italiano viene informato ad operazioni avviate.
31 Maggio. Il governo francese invita Mussolini ad astenersi dall'intervenire in guerra arrivando persino a dichiarare la propria disponibilità a negoziati su punti controversi.
10 Giugno. Il governo italiano dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. La tragedia della guerra ha inizio ma inizia anche la fine del regime fascista.
15 Giugno. Viene dato l'ordine al capo di stato maggiore generale Pietro Badoglio di far partire l'attacco sul fronte francese entro il 23 Giugno.
17 Giugno. Il maresciallo Philippe Pétain, nuovo capo del governo francese, chiede l'armistizio dopo che le truppe tedesche sono entrate a Parigi. L'esercito italiano non ha ancora iniziato alcuna azione di guerra.
18 Giugno. Hitler e Mussolini si incontrano a Monaco per discutere sulla richiesta di armistizio. Mussolini avanza richieste (consegna della flotta francese, occupazione delle coste fino alla foce del Rodano, della Corsica, della Tunisia e delle coste somale) considerate eccessive persino da Hitler che decide di mettere da parte il governo italiano nelle trattative di resa del governo francese.
20 Giugno. Nonostante la richiesta francese di armistizio, inizia sulle Alpi l'offensiva dell'esercito italiano contro la Francia.
24 Giugno. Hanno termine le operazioni militari contro la Francia senza aver conseguito alcun risultato di rilievo. L'unica località conquistata è Menton, subito oltre il confine ligure.
A Villa Incisa, nei pressi di Roma, il governo francese e quello italiano firmano l'armistizio. Il governo italiano si accontenta di poco (smilitarizzazione di alcuni territori di confine, uso del porto di Gibuti) se si fa il confronto con le incredibili richieste avanzate solo una settimana prima. Il buffone Mussolini ci aveva provato.
26 Giugno. Mussolini mette a disposizione di Hitler un corpo di spedizione per invadere la Gran Bretagna. Hitler respinge l'offerta.
28 Giugno. L'efficiente contraerea italiana abbatte sui cieli di Tobruk ... il proprio comandante, il governatore della Libia Italo Balbo. Si capisce sempre più perché Hitler ha rifiutato l'offerta di aiuto militare degli italiani.
4 Luglio. Le truppe italiane aggrediscono il Sudan occupando le località di Kassala e Gallabat.
9 Luglio. A Punta Stilo sulla costa ionica si ha uno scontro tra unità navali italiane e inglesi. Gli aereoplani italiani bombardano ... le navi italiane dando prova del perfetto coordinamento tra forze di cielo e forze di mare.
19 Luglio. A Capo Spada (Creta) le navi inglesi affondano l'incrociatore Bartolomeo Colleoni (stazza : 5000 tonnellate).
5 Agosto. Il generale Rodolfo Graziani, nuovo governatore della Libia in sostituzione di Italo Balbo ucciso dalla contraerei italiana, si rifiuta di sferrare un attacco sul fronte cirenaico vista la mancanza di mezzi e di preparazione.
A fine Agosto dovrà piegarsi agli ordini del generale Badoglio. Si ripropone lo scenario della prima guerra mondiale, con i soldati italiani mandati al macello da criminali in divisa da generale.
14 Ottobre. Mussolini comunica agli alti vertici militari la decisione di attaccare la Grecia. Finora, tranne che occupare qualche villaggio in Africa, l'esercito italiano non ha fatto vedere quello di cui è capace. Lo farà in Grecia facendosi spezzare le reni.
27 Ottobre. Hitler viene informato dell'aggressione alla Grecia solo alcune ore prima che inizi.
Le clausole del patto d'acciaio (consultazione reciproca prima di avviare alcuna azione) si rivelano essere fatte di argilla friabilissima.
28 Ottobre. Il governo italiano dichiara guerra alla Grecia.
31 Ottobre. I ripetuti attacchi condotti fino al 5 Novembre contro le posizioni fortificate dei greci danno esito fallimentare.
11 Novembre. Le truppe britanniche rioccupano Gallabat (Sudan) evacuata dagli italiani.
12 Novembre. Gli inglesi attaccano la base navale di Taranto; affondano la corazzata Cavour e danneggiano gravemente la Littorio e la Duilio.
20 Novembre. In una lettera a Mussolini, Hitler critica aspramente la decisione di attaccare la Grecia. Il padrone rimprovera il servo.
3 Dicembre. L'esercito greco parte all'offensiva e conquista un terzo dell'Albania (colonia italiana). Mussolini è costretto a chiedere che l'esercito tedesco venga in suo soccorso.
8 Dicembre. Gli inglesi lanciano l'offensiva in Africa settentrionale. Nel corso del mese gli inglesi fanno prigionieri più di 120.000 soldati italiani.


È la disfatta.
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1941 19 Gennaio. Mussolini, in difficoltà su tutti i fronti in cui sono impegnati gli italiani sollecita l'appoggio delle truppe tedesche. Da alleato ad assistito. 22 Gennaio. Le truppe inglesi conquistano Tobruk in Cirenaica.
6 Febbraio. Le truppe inglesi conquistano Bengasi in Libia.
8 Febbraio. Genova è bombardata dal mare da una squadra navale inglese. La marina e l'aviazione dello stato italiano non intervengono.
25 Febbraio. Le truppe inglesi conquistano Mogadiscio in Somalia.
9 Marzo. L'offensiva italiana sul fronte greco-albanese non produce altro risultato che gravi perdite militari da parte italiana.
28 Marzo. A Capo Matapan (Peloponneso) una squadra navale inglese affonda tre incrociatori pesanti e due cacciatorpediniere italiani. Anche la corazzata Vittorio Veneto è colpita da un siluro ed è costretta a rifugiarsi nel porto di Taranto.
Aprile. I tedeschi, sotto la guida del generale Rommel, riconquistano la Cirenaica. 8 Aprile. Le truppe inglesi conquistano Massaua (Eritrea) e catturano ciò che resta della flotta italiana nel Mar Rosso.
10 Aprile. Le truppe inglesi e i combattenti abissini entrano in Addis Abeba (Etiopia).
6 Aprile. L'esercito tedesco appoggiato da forze militari dello stato italiano, bulgaro e ungherese, invade la Jugoslavia.
10 Aprile. Lo stato italiano decide di costituire la Croazia come stato satellite.
18 Aprile. La Jugoslavia, costretta alla resa, firma l'armistizio.
20 Aprile. A seguito del decisivo intervento dell'esercito tedesco, lo stato ellenico capitola e chiede l'armistizio che viene firmato a Salonicco il giorno seguente.
3 Maggio. Lo stato italiano si annette la Slovenia.
19 Maggio. Ad Amba Alagi (Africa Orientale) le forze inglesi impongono la resa a quelle italiane.
22 Giugno. L'esercito tedesco inizia l'invasione dell'Unione Sovietica. Mussolini viene informato da Hitler solo il giorno prima nonostante l'attacco sia stato previsto già da alcuni mesi.
26 Giugno. Mussolini decide di inviare in Russia un Corpo di spedizione composto da 62.000 uomini.
4 Luglio. Resa delle truppe italiane a Dembi Dolo, al confine con il Sudan.
27 Settembre. Lo stato introduce la nominatività dei titoli azionari per tassare sia compratori che venditori. Con questo provvedimento si intende anche canalizzare il risparmio verso i titoli di stato, per finanziare il debito statale che ha superato gli 80 miliardi.
27 Novembre. Resa delle truppe italiane a Gondar (Etiopia).
7 Dicembre. Lo stato giapponese attacca la base navale americana di Pearl Harbour. 11 Dicembre. Lo stato italiano dichiara guerra agli Stati Uniti secondo gli impegni previsti dal patto con la Germania e il Giappone.
24 Dicembre. L'esercito inglese riconquista Bengasi e tutta la Cirenaica.
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1942 Dicembre. In un discorso alla nazione Mussolini fa il bilancio della guerra italiana sui vari fronti : 40.000 caduti, 2000 morti sotto i bombardamenti, 232.000 prigionieri, 37.000 dispersi.
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1943 Marzo. Alcuni scioperi nelle fabbriche del nord d'Italia (Milano, Torino) scatenano un vasta repressione, con l'arresto di oltre 2000 persone.
13 Maggio. La guerra in Africa termina con la resa in Tunisia delle forze tedesche e italiane.
24 Giugno. In un discorso al direttorio del partito nazionale fascista, riferendosi all'eventualità di uno sbarco anglo-americano in Sicilia, Mussolini afferma : "Bisogna che non appena questa gente tenterà di sbarcare, sia congelata su quella linea che i marinai chiamano del bagnasciuga".
Affermazioni idiote di una persona che ha perso il senso della realtà.
9 Luglio. Gli anglo-americani sbarcano in Sicilia e avanzano senza difficoltà verso Trapani e Palermo. Solo gli inglesi incontrano qualche resistenza a Catania nella loro marcia verso Messina.
19 Luglio. Roma viene bombardata.
Si contano 1500 morti.
22 Luglio. Palermo viene occupata dagli americani.
24-25 Luglio. Nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo viene votato l'ordine del giorno Grandi che chiede l'esautorazione di Mussolini come capo del governo.
Il regime cade per consunzione interna.
25 Luglio. Breve colloquio di Mussolini con il re che gli annuncia la sua sostituzione a capo del governo con il maresciallo Pietro Badoglio, un militare totalmente coinvolto nel fascismo e diretto responsabile delle operazioni in varie guerre di aggressione (Etiopia, Grecia).
All'uscita del colloquio Mussolini viene arrestato dai carabinieri.
26 Luglio. Il capo di stato maggiore dell'esercito, generale Mario Roatta, preannuncia in una circolare l'uso di misure repressive contro chiunque manifesti il suo pensiero attraverso assembramenti e cortei.
Risultato : prima della fine del mese di luglio le cosiddette forze dell'ordine faranno 83 morti, 308 feriti e arresteranno oltre 1500 persone.
È iniziato lo statismo post-fascista. La repressione continua. 28 Luglio. L'ex-fascista Pietro Badoglio emana un decreto per lo scioglimento del partito nazionale fascista.
9 Agosto. Scioperi in Piemonte e in Lombardia per la fine della guerra e la costituzione di commissioni interne di fabbrica.
L'esercito reprime le agitazioni.
3 Settembre. Dopo ritardi ed esitazioni da parte italiana, a Cassabile viene firmato l'armistizio con gli anglo-americani.
L'esercito italiano si impegna a cessare le ostilità e a porre fine alla collaborazione con l'esercito tedesco.
8 Settembre. Il capo del governo Pietro Badoglio non vuole annunciare l'avvenuta stipulazione dell'armistizio per paura di ritorsioni da parte dell'esercito tedesco. Ambiguità e doppio gioco continuano a imperare sovrani all'interno dello stato italiano.
Nel pomeriggio (ore 16,30) Radio New York diffonde la notizia. Alle 19,45 Badoglio trova il coraggio di annunciare alla radio l'avvenuta firma dell'armistizio, dando solo vaghe indicazioni.
9 Settembre. Il re, Badoglio e alti funzionari dello stato abbandonano Roma e si dirigono a Brindisi per porsi sotto la protezione degli anglo-americani.
È la fine di ogni senso della decenza e del dovere, la bancarotta morale dello stato in tutte le sue articolazioni (corona, esercito, burocrati).
10 Settembre. Roma viene occupata dalle truppe tedesche.
12 Settembre. Mussolini viene liberato dai tedeschi a Campo Imperatore sul Gran Sasso (Aquila) dove era stato confinato.
18 Settembre. Mussolini annuncia da Radio Monaco (Baviera) la costituzione del partito fascista repubblicano e di una repubblica nelle regioni dell'Italia settentrionale sotto il controllo dall'esercito tedesco.
23 Settembre. Mussolini rientra in Italia per formare il governo della nuova repubblica italiana (che assumerà il nome di repubblica sociale italiana) e sceglie come sua sede Salò (Brescia) sulle rive del lago di Garda.
29 Settembre. Badoglio firma a Malta la resa totale (il cosiddetto armistizio lungo in quanto prevede in maniera più dettagliata i termini della resa) nei confronti delle forze anglo-americane.
1 Ottobre. Sono istituite la regione dell'Alpenvorland (comprendente le province di Trento, Bolzano e Belluno) e dell'Adriatisches Küsterland (comprendente le province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana).
Entrambe queste regioni vengono annesse al Reich tedesco. Da alleata ad asservita.
13 Ottobre. Il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania. È il capovolgimento totale di tutte le posizioni.
------------------------------- 1944 13 Gennaio. A Montefalcone Sannio e a Torremaggiore (Foggia), si verificano rivolte contadine che sono represse con estrema violenza da reparti dell’esercito e della polizia con uso delle armi da fuoco, provocando un numero indeterminato di morti e feriti.
18 Febbraio. La repubblica sociale italiana introduce la pena di morte per i renitenti alla leva. Combattere e morire o morire senza combattere; con lo stato tutte le alternative sono mortifere.
1 Marzo. Sciopero generale nell'Italia sotto il controllo dello stato tedesco. Centinaia di scioperanti verranno arrestati e mandati a lavorare in Germania.
14 Marzo. L'Unione Sovietica è il primo degli stati a riconoscere il governo dell'ex-fascista Pietro Badoglio. Tra cinici voltagabbana ci si intende a meraviglia.
29 Marzo. A Partinico (Palermo), nel corso di una manifestazione contro il carovita, un sottufficiale dei carabinieri uccide Lorenzo Pupillo, minorenne.
Negli scontri muore anche il maresciallo dei carabinieri Benedetto Scaglione.
13 Aprile. Viene istituito l'Alto commissariato per l'epurazione che diventerà il 26 Maggio l'Alto commissariato per la punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo. I nuovi padroni dello stato riscrivono la storia.
D'ora in poi fascismo è male e antifascismo è bene. La fattoria degli animali ha cambiato direttori ma la zuppa è sempre la stessa, vale a dire statismo per tutti.
15 Aprile. Il filosofo Giovanni Gentile viene assassinato a Firenze dai Gap (Gruppi di azione patriottica), formazioni di matrice prevalentemente comunista.
Nel 1926 era toccato a Benedetto Croce subire violenza. Con i zelanti becchini di stato cambiano solo i bersagli ma non la musica, fatta come sempre di sopraffazione e morte.
21 Aprile. A Roma, la polizia apre il fuoco contro le donne che manifestano per la mancanza di cibo, uccidendo Caterina Martinelli.
27 Maggio. A Regalbuto (Enna), nel corso di un raduno separatista si verificano gravi incidenti nel corso dei quali muore per mano dei carabinieri il segretario della locale federazione del Pci Santi Milisenna.
Altre 2 persone rimangono gravemente ferite.
28 Maggio. A Licata (Agrigento), polizia e carabinieri sparano sulla folla che protesta per il ritorno all'ufficio di collocamento del dirigente fascista, provocando 3 morti, 18 feriti e procedendo all’arresto di 120 dimostranti.
15 Ottobre. Una manifestazione di contadini ad Ortucchio (L'Aquila) volta ad occupare terre incolte, è stroncata da carabinieri e guardie campestri che aprono il fuoco, provocando 2 morti e 4 feriti gravi.
19 Ottobre. A Palermo, un plotone di fanteria del 139° Rgt della divisione Sabauda apre il fuoco sulla folla che dimostra pacificamente per il pane, facendo una strage: 23 morti e 158 feriti.
Ottobre. A Licata (Agrigento), nel corso di una manifestazione di contadini, i carabinieri aprono il fuoco uccidendo due persone e ferendone 19.
6 Novembre. A Roma, un agente di polizia uccide con un colpo di pistola Giorgio Misiti, mentre tracciava sui muri scritte anti-monarchiche.
14-15 Dicembre. A Catania, una folla manifesta contro il richiamo alle armi devastando il Municipio, la sede del Banco di Sicilia dove sono ubicati gli uffici dell’esattoria comunale, e recandosi dinanzi alla sede del Distretto militare, dal cui interno i militari esplodono colpi di arma da fuoco che uccidono il giovane Antonio Spampinato.
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1945 4 Gennaio. A Ragusa scoppia una rivolta contro la coscrizione militare. L’esercito spara sulla folla che tenta di bloccare un camion che trasportava giovani verso il fronte, ferendo gravemente un ragazzo e uccidendo il sacrestano della chiesa di san Giovanni, con una bomba a mano che gli stacca la testa.
La rivolta dei ‘non si parte’, lungi dal sedarsi, si inasprisce. Il movimento separatista siciliano si organizza con la formazione dell'Evis (Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia). La repressione dello stato post-fascista non tarderà a venire.
5-6 Gennaio. A Ragusa inizia la resistenza armata contro lo Stato.
La rivolta è guidata da militanti socialisti e soprattutto comunisti, ignari delle posizioni del partito che l'ha stigmatizzata come "rigurgito fascista".
La vendetta dell’esercito sarà spietata. Le cifre ufficiali parlano di 19 morti e 63 feriti fra gli insorti nella sola Ragusa e provincia e di 18 morti e 24 feriti tra carabinieri e soldati, ma diverse fonti ritengono le cifre sottostimate.
11 Gennaio. A Naro (Agrigento) si acutizza la rivolta contro la chiamata dei giovani alla leva. Il bilancio della repressione sarà di 5 morti, 12 feriti e 53 persone arrestate.
12 Gennaio. A Licata (Agrigento) durante disordini contro la chiamata alla leva è ucciso un manifestante.
18 Gennaio. A Roma, ingenti forze di polizia e dell'esercito rastrellano le borgate Gordiani e Quarticciolo, procedendo all'arresto di centinaia di militanti del PCI e di renitenti alla leva.
Un sottufficiale dei carabinieri uccide, nei locali in cui veniva trattenuto in stato d'arresto, Arduino Fiorenza, comunista.
28 Aprile. Mussolini, fermato il giorno precedente mentre tentava la fuga in Svizzera, viene fucilato a Giulino di Mezzegra (Como) insieme all'amante Claretta Petacci. A Dongo vengono fucilati il segretario del partito Alessandro Pavolini, il ministro della cultura popolare Fernando Mezzasoma, il ministro dell'interno Paolo Zerbino, l'ex deputato comunista Nicola Bombacci.
A Milano vengono fucilati l'ex segretario del partito fascista Achille Starace, a Vimercate (Milano) l'ex direttore del quotidiano 'Il regime fascista', Roberto Farinacci.
La preoccupazione sembra quella di evitare processi lunghi che metterebbero in luce le responsabilità di un intero popolo e soprattutto il coinvolgimento di molti dei nuovi padroni. Si calcola che circa 15.000 persone siano state ammazzate dai nuovi padroni in quanto esponenti del regime perdente.
Il nuovo potere ha bisogno di posti a cui piazzare i propri uomini. Le esecuzioni sommarie sono una sorta di licenziamento spiccio e definitivo.
29 Aprile. I cadaveri di Mussolini, della Petacci e degli altri gerarchi fascisti fucilati il giorno prima sono appesi a testa in giù a un distributore di benzina a Piazza Loreto (Milano). Il nuovo potere ha bisogno di esorcizzare il vecchio e di mostrare al popolo chi ha ora le redini del comando.
I rappresentanti del comando tedesco in Italia firmano la resa che entrerà in vigore il 2 Maggio.
Maggio. Lo stato post-fascista ha bisogno di soldi.
Il ministro del tesoro Marcello Soleri lancia il "prestito della liberazione" e rastrella così 106 miliardi di lire.
2 Maggio. A Gravina di Puglia (Bari) la polizia di stato uccide un bracciante, Vincenzo Lobaccaro
8 Maggio. Resa dello stato tedesco e fine della seconda guerra mondiale in Europa.
12 Maggio. Il governo eroga delle somme di denaro a favore dei partigiani e prevede la possibilità di assumerli nella polizia e nell'esercito. Bisogna premiare i propri sostenitori.
1-2 Luglio. I carabinieri di Minervino Murge (Bari) uccidono due dimostranti.
4 Agosto. Il governo emana norme sui benefici e sui posti nell'amministrazione statale da riservare ai partigiani.
La spartizione è iniziata.
2 Settembre. Resa dello stato giapponese.
Fine delle ostilità su tutti i fronti. Risultato della follia nazionalista, razzista e imperialista degli stati : 55 milioni di morti, 35 milioni di feriti, 3 milioni di dispersi.
11 Settembre. A Piazza Armerina (Enna), nel corso di uno scontro con dimostranti, un carabiniere uccide il militante socialista Giovanni Pivetti.
29 Settembre. A Lecce, nel corso di una manifestazione di operai edili dinanzi alla Prefettura, i carabinieri uccidono Francesco Schifa, Oronzo Zingarelli e Nicola Favatano e feriscono alcuni dimostranti.
2 Ottobre. A Piazza Armerina (Enna) la polizia effettua una carica provocando un morto e diversi feriti tra i dimostranti che manifestavano contro il carovita e la mancanza di lavoro.
3 Ottobre. Sono arrestati a Palermo Andrea Finocchiaro Aprile e Antonino Varvaro, capi del Movimento per l'indipendenza della Sicilia (MIS).
Verranno entrambi confinati sull'isola di Ponza (Latina).
I metodi repressivi del potere statale non cambiano perché uno dei compiti principali dello stato è la repressione più o meno brutale e aperta del dissenso.
Novembre. In Puglia, a Molfetta, Bisceglie, Corato, Bitonto, la polizia reprime le manifestazioni per il lavoro e per condizioni di vita più umane provocando morti e feriti tra i domostranti.
Dicembre. Ancora in Puglia, a San Severo, San Marco in Lamis, Torremaggiore, Martinafranca e Ostuni, la polizia interviene contro i manifestanti uccidendo 3 contadini e ferendone 2.
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